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Con cultura dello stupro si intende l'insieme dei comportamenti, dei pensieri e delle norme socialmente accettate che contribuiscono a plasmare una società in cui le violenze sessuali sono tollerate. La rape culture è multisituata: si trova nei nostri comportamenti quotidiani, nei modi di dire che utilizziamo senza farci troppo caso, nel nostro sistema politico e sociale che pone sempre più l'accento sulle vittime, invece che su chi agisce la violenza. Un'indagine Istat del 2019 ha evidenziato che 1 persona su 4 (23,9%) ritiene tutt'oggi che un modo di vestire provocante possa causare una violenza sessuale; quasi il 40% degli intervistati pensa che, se una donna lo vuole davvero, può sottrarsi a un rapporto non consensuale; il 15% crede che se una donna subisce uno stupro in stato di alterata percezione della realtà sia anche responsabilità sua. Questo libro vuole riflettere sulla necessità di costruire insieme una cultura fondata sul consenso, la comunicazione e il rispetto reciproco, in cui nessuna persona debba imparare a difendersi. Una cultura in cui "no" significa "no", un silenzio significa "no", e solamente "sì" significa "sì".